Le infiltrazioni fanno parte di quelle tecniche definite “manu medica”, cioè possono essere praticate solo da medici.
Teoricamente qualsiasi articolazione o tendine può essere infiltrato, ma – come per qualsiasi patologia – è opportuna una valutazione medica per capire quale terapia risulta più adeguata, e – nel caso della terapia infiltrativa – quale prodotto sia il più efficace. Infatti esistono fondamentalmente due prodotti che vengono utilizzati nelle infiltrazioni: il cortisone e l’acido ialuronico.
Il primo è utilizzato nelle infiammazioni acute (improvvise, con o senza gonfiore, invalidanti), e normalmente in 2-3 sedute il quadro si risolve o migliora decisamente; il cortisone viene utilizzato talvolta nei casi di articolazioni artrosiche dolorose, resistenti ad altre terapie. Occorre ricordare che è un farmaco, e come tale presenta alcune controindicazioni (diabete, ipertensione scompensata, terapia anticoagulante, gravidanza) ed alcuni – probabili – effetti collaterali (sia locali che sistemici).
L’acido ialuronico invece non è un farmaco: è un prodotto che serve a lubrificare e proteggere le strutture cartilaginee o simili (legamenti, menischi). Quello più utilizzato ha un peso molecolare medio, che consente sia un’azione immediata di protezione sia un’azione di stimolazione che permane nel tempo: si praticano 3 sedute, a distanza di una settimana una dall’altra. L’unica controindicazione è la terapia anticoagulante, e gli effetti collaterali – se presenti (raramente) – sono temporanei e molto lievi (e solamente locali).
Articolo scritto dal Dott. Paolo Parenti – Fisiatra